“I tribunali internazionali hanno molto da imparare gli uni dagli altri”

Poco più di un mese fa la Corte Internazionale di Giustizia ha reso la sentenza nel caso Ahmadou Sadio Diallo (Republic of Guinea v. Democratic Republic of the Congo), condannando la RDC per alcuni atti commessi ai danni del sig. Diallo, cittadino guineiano che aveva stabilito in Congo un’attività imprenditoriale, prima di essere arrestato ed espulso dalle autorità locali.

Lo Stato attore ha agito in protezione diplomatica del proprio cittadino, ma nel corso del procedimento il thema decidendi è slittato gradualmente, lasciando l’alveo del diritto consuetudinario sulla protezione diplomatica e assestandosi sulle convenzioni internazionali di protezione dei diritti umani. Per dirla con le parole usate dal giudice Cançado Trindade nella sua opinione separata:

Beyond the restricted confines of discretionary diplomatic protection, we can nowadays reckon that we have before us as essentially a human rights case, a case pertaining to the international protection of human rights (punto 20, cfr. anche punti 213 ss).

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