Vittime della storia a mani vuote: è diniego di giustizia?

A partire dagli anni 90 la storia post-bellica (in coda alla seconda guerra mondiale) ha subìto una rilettura all’interno delle aule giudiziarie; ricorrendo all’uso della responsabilità civile e “mettendo alla gogna” gli errori della storia sono stati accordati non pochi risarcimenti alle vittime di crimini di guerra commessi dal Terzo Reich su suolo italiano, negli anni tra il 1943-45.

In aula la Germania ha sempre riproposto lo stesso “copione”: la Repubblica federale tedesca dopo aver ribadito la responsabilità diretta per i crimini di guerra, ha eccepito il difetto di giurisdizione dell’Italia a fronte del principio di diritto consuetudinario internazionale dell’immunità giurisdizionale dello stato estero per i fatti commessi nell’esercizio della sovranità, tra cui rientrano le attività eseguite nel corso di operazioni militari. Alla suddetta replica, a partire dal 2012, le corti tedesche hanno altresì aggiunto il richiamo alla decisione della Corte Internazionale di Giustizia (Jurisdictional Immunities of the State (Germany v. Italy), 3 febbraio 2012in http://www.icj-cij.org/docket/files/143/16897.pdf), con cui è stato escluso qualsivoglia riconoscimento monetario in capo alle vittime, anche laddove i crimini contestati siano rubricabili sotto la voce “gross violations” dei diritti umani.

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