Book Review: G. Papaconstantinou, Game Over. The Inside Story of the Greek Crisis (Papadopoulos Publishing, 2016)

La recensione intende segnalare ad un pubblico di specialisti del diritto un libro apparentemente estraneo al settore disciplinare, ma che, ad avviso di chi scrive, è prezioso per la comprensione delle dinamiche costituzionali in essere nel continente europeo.

L’autore del libro è l’ex ministro delle finanze greco George Papaconstantinou, economista di formazione anglosassone, per anni funzionario dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, poi tornato in patria dapprima come consulente del governo greco, poi come membro del parlamento locale e poi di quello europeo; da ultimo nominato, nell’ottobre 2009, ministro del governo socialista di George Papandreou. Il libro – versione in inglese dopo il successo di quella in greco – si definisce, in quarta di copertina, come thriller politico fondato sulla realtà: è difatti una sorta di diario di bordo, scritto da posizione privilegiata, del Ministro che per primo si trovò a negoziare nell’Unione e con l’Unione europea, e con il Fondo monetario internazionale, il programma di aiuti alla Grecia, nella temperie della crisi economica e finanziaria del 2009.

E’ un libro fatto di luoghi (Lussemburgo, Berlino e Parigi, Bruxelles, Davos, Deauville, Francoforte), di numeri (a quantificare gli errori storici di un paese e le difficoltà di un recupero che tarda ad arrivare), di negoziazioni ed amarezze politiche, di personali indecisioni, frustrazioni, responsabilità. Narra in prima persona il dramma di un paese forzato a prendere, in breve tempo, azioni senza precedenti che hanno avuto conseguenze dolorose, e che hanno cambiato anche l’Europa come la conoscevamo (e studiavamo) nello scorso decennio.

Il primo merito del libro è proprio quello di narrare in una inedita dimensione personale dei fatti politici così enormi, proiettando al lettore le difficoltà personali di un protagonista ma anche l’influenza degli altri protagonisti sulla scena, i loro modi di pensare e di agire, le loro idiosincrasie. In questo senso, il libro è consigliabile a qualunque lettore che quale cittadino volesse addentrarsi nelle dinamiche politiche emergenziali degli ultimi anni, sfruttando una prospettiva narrativa privilegiata come poche.

Ma un secondo merito del libro è invece nella sua utilità per gli specialisti. Si è tanto discusso delle trasformazioni nella natura costituzionale dell’Unione europea causate dalla crisi economica: la crisi conseguenziale del suo sistema decisionale, il ritorno forzato ad un intergovernamentalismo muscolare, bilanciati dalla creazione contemporanea di uno storico, seppur imperfetto e misconosciuto, sistema di redistribuzione di ricchezza tra territori dell’Unione (si pensi alla riforma dell’art. 136 TFUE e alla possibilità dell’attivazione di meccanismi di stabilità mediante illimitati trasferimenti finanziari, e a strumenti come i trattati EFSF e ESM e agli enormi programmi di supporto finanziario che ne sono conseguiti). Al contempo, è vero che la politica europea, quella proprio negoziata negli spazi e nelle istituzioni europee, soffre di uno storico deficit di narrazione, e quindi di comprensione, un deficit che negli ultimi anni si è forse aggravato; o, rectius, la narrazione si è forse intensificata, visto che è aumentata necessariamente l’attenzione sui fatti europei, ma la comprensione è rimasta ben scarsa.

Ecco che il libro di Papaconstantinou offre qualcosa di nuovo in quest’ottica. Non è uno scritto che offre teorie, intendiamoci, perché non intende offrirle; ma è un libro che riccamente fornisce dati, informazioni, diremmo persino speculazioni e spigolature, su chi e come abbia preso decisioni cruciali negli ultimi critici anni di politica europea, su che basi esse siano state negoziate, e, soprattutto, sul grado di interdipendenza che si è creato nello spazio politico europeo tra decisioni assunte nei vari paesi, che necessariamente proiettano il loro effetto sulle situazioni altrui.

Uno studio del diritto pubblico europeo, ed anche, per chi ci crede, del diritto costituzionale dell’Unione, non può che ripartire da queste basi, dall’analisi di questi dati, e di queste interdipendenze e delle relative tensioni: il libro di  Papaconstantinou, con un’originalità stilistica pur apprezzabile, è pieno di informazioni utili per il giurista comparatista ed europeista che sono in attesa di opportuna sistematizzazione.