Verso la delegittimazione del sistema Dublino? (a margine di Corte EDU, Tarakhel c. Svizzera)

Sommario: 1. Introduzione. – 2. Il fatto. – 3. Il ricorso e la decisione.– 4. L’argomentazione della Corte. – 5. Gli effetti e il significato della sentenza.

 

1. Con la sentenza Tarakhel c. Svizzera,  no 29217/12, 4 novembre 2014, la Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo concorre a mettere in discussione l’impianto giuridico del sistema Dublino. Se nei confronti della Svizzera, la decisione della Corte ha natura interlocutoria poiché ha l’effetto di bloccare il rinvio in Italia dei ricorrenti fintanto che non siano fornite dalle autorità italiane informazioni dettagliate e affidabili circa l’effettiva garanzia della loro presa in carico una volta rientrati in Italia, la sentenza, che censura le autorità svizzere, consiste altresì in un distillato ammonimento rivolto all’Italia, affinché provveda a potenziare significativamente il proprio sistema di protezione e accoglienza nel pieno rispetto degli standard comuni europei. L’intervento della Corte possiede poi un significato più generale: approfondisce ulteriormente la critica del sistema Dublino, mettendone in luce i difetti strutturali, pregiudicando di fatto il carattere sostanzialmente automatico dei trasferimenti dei richiedenti asilo tra gli Stati aderenti, per i vizi riscontrati nel livello di armonizzazione dell’effettiva applicazione degli standard comuni europei in materia di protezione e accoglienza.

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