Il costituzionalismo di Thomas Jefferson

Il prossimo convegno annuale di Diritti Comparati (giovedì 22 ottobre, 9.00-13.00) si propone di analizzare – e rivalutare in alcuni casi – il contributo alla teoria e al diritto costituzionale lasciato dal pensiero di Thomas Jefferson.
Jefferson è stato non soltanto un’importantissima figura politica del suo tempo, ma anche un pensatore acuto capace di spunti ancora attuali.
Riscoprire oggi il pensiero di Jefferson vuol dire anzitutto guardare alle radici del processo federativo statunitense. Jefferson fu, allo stesso tempo, autore della Dichiarazione d’indipendenza e della Kentucky Resolution e questo è un dato che sintetizza la complessità del suo pensiero.
Pur non essendo stato membro della Convenzione di Filadelfia, Jefferson ebbe un ruolo centrale nel dibattito sulla ratifica della Costituzione, facendosi portavoce di importanti argomenti per l’introduzione di un Bill of Rights, insieme a quelli che ancora oggi – forse frettolosamente – chiamiamo gli “anti-federalisti”.
Fu esponente di punta di un tipo di costituzionalismo che oggi saremmo portati a definire “politico”, ma “subì”, da Presidente degli Stati Uniti, l’impatto tellurico della rivoluzione operata con Marbury versus Madison.
Campione dei diritti degli stati, ebbe modo di farsi apprezzare per il pragmatismo e lo spirito nazionale che guidarono le scelte americane nella vicenda dell’acquisto della Louisiana.
Il suo costante scambio di idee con l’amico Madison, la sua idea di potere costituente, il rapporto con le generazioni future, la sua idea di federalismo, la sua visione del rapporto fra Stato e società civile e dell’intervento del primo nell’economia, la sua ricerca di una comunità politica fondata su virtù repubblicane: sono solo alcuni dei punti che rendono l’Opera di Thomas Jefferson ancora oggi fondamentale per il cultore degli studi giuridici.
Per cercare di rendere giustizia alla ricchezza del suo pensiero abbiamo voluto coinvolgere storici, giuristi ed ecomomisti, nel tentativo di offrire una visione d’insieme nel formato “agile” di un webinar, una (non) scelta imposta dai tempi della pandemia.
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